Scritti Critici

Vittorio Sgarbi
Non è impresa facile dedicare il proprio tempo e il proprio ingegno all’interpretazione della vita e delle vicende dei personaggi che hanno segnato un’epoca. Fior di registi si sono dedicati alla ricostruzione della vita di grandi artisti o di grandi musicisti, come fior di scrittori hanno preso ispirazione dalla via di pittori, o di musicisti, di compositori o di cantanti. Il genio, che si manifesti tramite la voce, o il colore, o la musica, emette naturalmente un’energia che contagia, anche a distanza di decenni, quando non di secoli, le generazioni a venire.

Maria Callas, probabilmente uno dei più grandi soprani di tutti i tempi, è senz’altro uno di quei rari geni che con la voce sono stati in grado di scalare le vette del sublime, così come artisti impareggiabili e meravigliosi hanno saputo rendere in un’opera, o nell’intero ciclo delle loro opere, il senso stesso del fare pittorico, il suo carattere metafisico e, seppure in casi rari, tendente al divino.

Anna Sticco è pittrice insieme istintiva e razionale. Il suo istinto l’ha portata, oltre e quasi contro la propria volontà, a captare, come mediante l’uso di un radar segreto, l’energia che la grande cantante ha seminato dietro di sé, con la sua voce ma anche con la radiazione magnetica che ha seminato nel corso della sua vita, a partire dalla sua leggendaria relazione con Onassis alle sue molteplici e meravigliose interpretazioni: non ultima, quella, fuori dai consueti binari, nella Medea pasoliniana. Ma Anna Sticco è anche pittrice fortemente razionale, nel momento in cui si mette a seguire, come un segugio, le tracce della grande cantante per annotarne vicende, gusti, emozioni, comportamenti; fino alla caparbietà di volerne conoscere eredi, congiunti, conoscenti e persino domestici e collaboratori. In questa ricerca quasi ossessiva del dettaglio biografico, del particolare, dell’annotazione di colore, la pittrice rivela fondamentalmente il suo metodo e il suo obiettivo: entrare nella vita e nella psicologia del grande soprano, e farsi, come il Vasari lo fu degli artisti suoi contemporanei, la sua ambasciatrice e la sua biografa ufficiale, sebbene attraverso il mezzo della pittura anziché della scrittura. Ecco allora la Callas che interpreta divinamene la Turandot, o nella Tosca, nell’Aida, al suo debutto all’Opéra di Parigi, nella Medea al fianco di Pasolini. Eccola con Luchino Visconti, con Meneghini, il marito che la divina lasciò quando si innamorò di Onassis. Ed ecco che Anna Sticco ripercorre, quadro dopo quadro, come in uno sparso racconto per immagini, alla maniera degli antichi cantastorie, la relazione tra la divina e il ricchissimo armatore greco: le feste, i baci, l’innamoramento, le gite sullo yacht, il celebre Christine. E la solitudine, la sua immagine, come e prima di quella della Marylin warholiana, da diva a icona popolare. Maria Callas che si staglia su una trecentesca foglia d’oro può dirsi a buon diritto l’icona di una ricerca che aspira a essere epopea visiva popolare.

Maria Teresa Santalucia
Anna, da te trapela
l'urgenza imperiosa
d'un fiotto inesausto d'amore
pronto a donarsi
sulla tela intonsa del sogno
come azzurra morena
che si svena al sole....


Marcello Venturoli
"Anna Sticco ... è inequivocabilmente pittrice..
Si potrebbe affermare, senza mentir troppo nella formula, che la pittrice operi in un mondo surreale, però precisando che ... i personaggi .... non nascono da una trasformazione onirica della visione ma vi entrano come comprimari...
Per la verità, io preferisco e amo di più i lavori dell'artista più strettamente legati alla realtà: quei ritratti di donne più o meno ravvicinati, più o meno in ambiente, dove però l'ambiente è poco più di un corollario, non indispensabile..."


Enzo Galeazzi
"Anna Sticco e le sue 'donne per raccontare' ".
La pittura di Anna Sticco, con i suoi soggetti femminili, sembra voglia alzare il sipario sulla moda degli anni trenta. Le sue composizioni, comunque,  permettono di evidenziare la sua indiscussa capacità nell'arte del disegno.
Il processo estetico della Sticco si avvale dunque della figura, per soddisfare il suo senso compositivo.
Le sue "donne" sulla tela vivono, parlano, sorridono con un sorriso pieno di sottointesi. La Sticco, con la sua tavolozza di accesi cromatismi, riesce ad esprimere la sua emotività, i suoi pensieri e, perché no, le sue insoddisfazioni...

.
Federica Gasparrini
"L'asservimento della fisicità del quotidiano è la componente fondamentale della pittura di Anna Sticco, che si materializza, senza rinvii a ombrose intimità psicologiche, nelle immagini e nelle figure che circolano nella nostra esistenza.
La semplicità espressiva diventa il pretesto per inscenare una rappresentazione critica della vita contemporanea, guardata dall'artista con occhio attento e furtivo, quasi voyerismo, che interpreta, in modo nuovo, le suggestioni del realismo, candidamente rinunciatario, di Edward Hopper......."


Nicola Nuti
"...ci sono pittori, come Anna Sticco, che si distinguono per la tenace fede nell'antica pratica di costruire immagine con il disegno e il colore, nell'esercitare, insomma, il 'mestiere' nell'originario e dignitoso significato del termine...
Nella pittura di Anna Sticco si legge dunque il tentativo di riconquista che è compiuto giornalmente su dei valori instabili che sono l'oggetto del nostro immaginario, l'habitat in cui si è costretti, la provvisorietà della nostra condizione"


Gilberto Madioni
"Dovendo inserire Anna Sticco in una corrente pittorica, troverebbe precisa collocazione in quel realismo esistenziale, di cui il massimo esponente contemporaneo italiano è Alberto Sughi... Anna Sticco, artista intelligente e attenta, dopo alcune esperienze giovanili a volte indecise e confuse, proietta oggi la sua personalità, i suoi sentimenti, i suoi stati d'animo, cercando di tradurre in pittura ciò che il cinema e la letteratura ci hanno trasmesso con il neorealismo... entra con forza in quel realismo esistenziale nel quale ... lei , donna e pittrice, (è) protagonista di primo piano in quel mondo che essa descrive con il colore e con il segno..."


Roberto della Lena
"Le rappresentazioni di Anna Sticco  propongono all' osservatore una riflessione su processi mnemonici, che ad un tempo riassumono, evocano, stimolano. Trattasi di suggestioni spaziali e temporali nelle quali -con l' intenzione o meno- l'artista ci precipita"

Franco Campoli
"La pittura di Anna Sticco si colloca, con scelta partecipe e d'istinto, nella rappresentazione ed evocazione dei modi in cui i soggetti sono, appaiono e interagiscono nella vita quotidiana della città. Si tratta, naturalmente, di una interazione di cui la materia costitutiva è rappresentata dal sogno, dai desideri e dalle aspettative dei soggetti che si mettono in gioco. Lo spazio, rappresentato pittoricamente, in cui avviene questa interazione o commedia umana è inerente alla dimensione privata e del tempo libero dei soggetti."


Non è impresa facile dedicare il proprio tempo e il proprio ingegno all’interpretazione della vita e delle vicende dei personaggi che hanno segnato un’epoca. Fior di registi si sono dedicati alla ricostruzione della vita di grandi artisti o di grandi musicisti, come fior di scrittori hanno preso ispirazione dalla via di pittori, o di musicisti, di compositori o di cantanti. Il genio, che si manifesti tramite la voce, o il colore, o la musica, emette naturalmente un’energia che contagia, anche a distanza di decenni, quando non di secoli, le generazioni a venire.

Maria Callas, probabilmente uno dei più grandi soprani di tutti i tempi, è senz’altro uno di quei rari geni che con la voce sono stati in grado di scalare le vette del sublime, così come artisti impareggiabili e meravigliosi hanno saputo rendere in un’opera, o nell’intero ciclo delle loro opere, il senso stesso del fare pittorico, il suo carattere metafisico e, seppure in casi rari, tendente al divino.

Anna Sticco è pittrice insieme istintiva e razionale. Il suo istinto l’ha portata, oltre e quasi contro la propria volontà, a captare, come mediante l’uso di un radar segreto, l’energia che la grande cantante ha seminato dietro di sé, con la sua voce ma anche con la radiazione magnetica che ha seminato nel corso della sua vita, a partire dalla sua leggendaria relazione con Onassis alle sue molteplici e meravigliose interpretazioni: non ultima, quella, fuori dai consueti binari, nella Medea pasoliniana. Ma Anna Sticco è anche pittrice fortemente razionale, nel momento in cui si mette a seguire, come un segugio, le tracce della grande cantante per annotarne vicende, gusti, emozioni, comportamenti; fino alla caparbietà di volerne conoscere eredi, congiunti, conoscenti e persino domestici e collaboratori. In questa ricerca quasi ossessiva del dettaglio biografico, del particolare, dell’annotazione di colore, la pittrice rivela fondamentalmente il suo metodo e il suo obiettivo: entrare nella vita e nella psicologia del grande soprano, e farsi, come il Vasari lo fu degli artisti suoi contemporanei, la sua ambasciatrice e la sua biografa ufficiale, sebbene attraverso il mezzo della pittura anziché della scrittura. Ecco allora la Callas che interpreta divinamene la Turandot, o nella Tosca, nell’Aida, al suo debutto all’Opéra di Parigi, nella Medea al fianco di Pasolini. Eccola con Luchino Visconti, con Meneghini, il marito che la divina lasciò quando si innamorò di Onassis. Ed ecco che Anna Sticco ripercorre, quadro dopo quadro, come in uno sparso racconto per immagini, alla maniera degli antichi cantastorie, la relazione tra la divina e il ricchissimo armatore greco: le feste, i baci, l’innamoramento, le gite sullo yacht, il celebre Christine. E la solitudine, la sua immagine, come e prima di quella della Marylin warholiana, da diva a icona popolare. Maria Callas che si staglia su una trecentesca foglia d’oro può dirsi a buon diritto l’icona di una ricerca che aspira a essere epopea visiva popolare.

Maria Teresa Santalucia
Anna, da te trapela
l'urgenza imperiosa
d'un fiotto inesausto d'amore
pronto a donarsi
sulla tela intonsa del sogno
come azzurra morena
che si svena al sole....


Marcello Venturoli
"Anna Sticco ... è inequivocabilmente pittrice..
Si potrebbe affermare, senza mentir troppo nella formula, che la pittrice operi in un mondo surreale, però precisando che ... i personaggi .... non nascono da una trasformazione onirica della visione ma vi entrano come comprimari...
Per la verità, io preferisco e amo di più i lavori dell'artista più strettamente legati alla realtà: quei ritratti di donne più o meno ravvicinati, più o meno in ambiente, dove però l'ambiente è poco più di un corollario, non indispensabile..."


Enzo Galeazzi
"Anna Sticco e le sue 'donne per raccontare' ".
La pittura di Anna Sticco, con i suoi soggetti femminili, sembra voglia alzare il sipario sulla moda degli anni trenta. Le sue composizioni, comunque,  permettono di evidenziare la sua indiscussa capacità nell'arte del disegno.
Il processo estetico della Sticco si avvale dunque della figura, per soddisfare il suo senso compositivo.
Le sue "donne" sulla tela vivono, parlano, sorridono con un sorriso pieno di sottointesi. La Sticco, con la sua tavolozza di accesi cromatismi, riesce ad esprimere la sua emotività, i suoi pensieri e, perché no, le sue insoddisfazioni...

.
Federica Gasparrini
"L'asservimento della fisicità del quotidiano è la componente fondamentale della pittura di Anna Sticco, che si materializza, senza rinvii a ombrose intimità psicologiche, nelle immagini e nelle figure che circolano nella nostra esistenza.
La semplicità espressiva diventa il pretesto per inscenare una rappresentazione critica della vita contemporanea, guardata dall'artista con occhio attento e furtivo, quasi voyerismo, che interpreta, in modo nuovo, le suggestioni del realismo, candidamente rinunciatario, di Edward Hopper......."


Nicola Nuti
"...ci sono pittori, come Anna Sticco, che si distinguono per la tenace fede nell'antica pratica di costruire immagine con il disegno e il colore, nell'esercitare, insomma, il 'mestiere' nell'originario e dignitoso significato del termine...
Nella pittura di Anna Sticco si legge dunque il tentativo di riconquista che è compiuto giornalmente su dei valori instabili che sono l'oggetto del nostro immaginario, l'habitat in cui si è costretti, la provvisorietà della nostra condizione"


Gilberto Madioni
"Dovendo inserire Anna Sticco in una corrente pittorica, troverebbe precisa collocazione in quel realismo esistenziale, di cui il massimo esponente contemporaneo italiano è Alberto Sughi... Anna Sticco, artista intelligente e attenta, dopo alcune esperienze giovanili a volte indecise e confuse, proietta oggi la sua personalità, i suoi sentimenti, i suoi stati d'animo, cercando di tradurre in pittura ciò che il cinema e la letteratura ci hanno trasmesso con il neorealismo... entra con forza in quel realismo esistenziale nel quale ... lei , donna e pittrice, (è) protagonista di primo piano in quel mondo che essa descrive con il colore e con il segno..."


Roberto della Lena
"Le rappresentazioni di Anna Sticco  propongono all' osservatore una riflessione su processi mnemonici, che ad un tempo riassumono, evocano, stimolano. Trattasi di suggestioni spaziali e temporali nelle quali -con l' intenzione o meno- l'artista ci precipita"

Franco Campoli
"La pittura di Anna Sticco si colloca, con scelta partecipe e d'istinto, nella rappresentazione ed evocazione dei modi in cui i soggetti sono, appaiono e interagiscono nella vita quotidiana della città. Si tratta, naturalmente, di una interazione di cui la materia costitutiva è rappresentata dal sogno, dai desideri e dalle aspettative dei soggetti che si mettono in gioco. Lo spazio, rappresentato pittoricamente, in cui avviene questa interazione o commedia umana è inerente alla dimensione privata e del tempo libero dei soggetti."